Nella Piazzetta dei Mulini sorge la chiesa del Rosario. Questa
chiesa, l’unica che ha l’altare rivolto ad ovest e non ad est,
è quanto resta dell’antico monastero che si estendeva tutt’intorno
e al di sotto dell’attuale livello stradale. Era ricca d’opere
d’arte, andate distrutte o disperse.
Alcune lapidi sepolcrali e, sul lato sinistro dell’ingresso,
un sarcofago romano con la rappresentazione del mito di Bacco
sono le uniche, residue testimonianze del suo antico splendore.
Le origini di questa chiesa si perdono nei meandri della storia,
si sa che nel 1614 venne donata ai frati benedettini che vi fondarono
un monastero, soppresso nel 1652 da papa Clemente X per il limitato
numero di frati e perché il crollo del costone di tufo su cui
sorgeva aveva fatto rovinare anche l’ala sinistra, come evidenziano
i resti di strutture murarie parzialmente sepolte, rendendolo
insicuro. La chiesa, spogliata di gran parte dei suoi tesori,
fu trasformata in tribunale. In seguito, restituita al culto,
divenne sede della congrega del SS. Rosario.
E’ composta da un’unica navata rettangolare con volta a botte
lunettata con finestre in alto. L’abside semicircolare è sormontata
da un tamburo e da una cupola sulla quale si eleva una lanternina
cieca in tufo. Ammirevole è il frontone principale e il portale
laterale, entrambi in tufo pipernoide con decorazioni a rilievo.
A destra dell’ingresso, un capitello composito ed altri elementi
di spoglio del prospetto seicentesco della chiesa Madre, fanno
da base ad una croce nera posta a memoria di missioni di padri
passionisti.